Instagram rappresenta uno strumento digitale utile per le realtà locali?
Certo, a patto che venga utilizzato davvero per raggiungere quel pubblico che vive pienamente un territorio, usufruendo dei suoi spazi e dei suoi servizi.
L’eventuale introduzione di Instagram nel novero dei canali da sfruttare deve essere ragionata e ponderata (cosa che vale per ogni canale di comunicazione che si intende introdurre nella propria strategia di Marketing)
Spetta, quindi, al professionista di social media marketing la creazione di una strategia pensata, punto per punto, per le esigenze reali e concrete di una specifica attività.
Vediamo insieme alcuni punti su come Instagram possa essere utilizzato per realtà locali a prescindere dalle dimensioni.
Instagram per le realtà locali: a cosa serve?
Nell’articolo precedente abbiamo trattato di quanto e come Facebook possa essere utile per le realtà locali, oggi ci spostiamo su Instagram.
Cominciamo definendo un punto, più generico, rispondendo a una domanda: a cosa serve Instagram? La domanda è lecita, anche perché è un social network che a volte viene tanto bistrattato spesso dagli stessi addetti ai lavori.
Instagram è stato pensato per valorizzare l’immagine dei brand. E la sola parola brand basta per rendere l’idea: tanto per fare un esempio, gli influencer, pur essendo individui e non aziende, di fatto diventano un brand.
Detto questo, l’espressione “valorizzare l’immagine” è da intendere in senso proprio e ampio: Instagram mette al centro l’immagine, ciò che si vede di una attività.
Anche introducendo strumenti che, almeno in linea di principio, danno più spazio ai testi (le Guide, ad esempio), Instagram (IG per gli amici e da adesso in poi, in questo articolo) predilige fotografie e clip video.
Sì, IG è nato come piattaforma per condividere fotografie e niente di più.
In seguito, è stato acquisito da Mark Zuckerberg, vi è stata introdotta la pubblicità e i vari strumenti di pubblicazione attualmente ancora in uso: l’IGTV, le Storie, i Reels.
Grazie alla geolocalizzazione, alla ricerca per luoghi e agli hashtag, IG riesce ad accorciare la distanza tra attività del territorio e le persone che vi abitano oppure lo visitano.
Poiché è un social per il quale conta molto la qualità e il potere attrattivo dell’immagine, sposa molto bene gli obiettivi di alcuni ambiti di business:
- il turismo, il mondo della cultura e dell’arte;
- la ristorazione;
- la moda;
- l’estetica e il benessere.
Tuttavia, la molteplicità di strumenti di cui IG ora dispone permette, almeno in linea teorica, di servire bene la causa di tutti: professionisti in diversi ambiti (medici, avvocati), artisti, atleti e via dicendo.
Il successo di una strategia di comunicazione condotta su IG dipende da due fattori:
- capire se IG è lo spazio digitale in cui si trova il proprio pubblico;
- individuare i contenuti preferiti dall’audience, se essa effettivamente utilizza e ama IG.
Insomma, vien da sé: bisogna prima capire se IG è davvero necessario, cioè se il tuo pubblico lo utilizza oppure no. Da questo discende tutto il resto.
Partiamo, allora, dal presupposto che IG rappresenti una possibilità reale di aumentare la tua popolarità, di raggiungere più facilmente il tuo pubblico e incrementare le vendite.
Cosa devi pubblicare? Vediamo.
Instagram per attività territoriali: cosa pubblicare?
IG permette la pubblicazione una varietà di contenuti, dai caroselli di fotografie alle clip.
Bisogna sottolineare una cosa, però: è ormai evidente, allo stato attuale delle cose, che gli algoritmi del social non danno lo stesso peso, quindi la stessa visibilità, a ogni genere di contenuto.
In questo momento, i contenuti privilegiati sono i Reels.
Ciò non vuol dire che tu debba per forza trascurare la pubblicazione di Storie o di post nella Galleria, ad esempio. Anche perché, non smetteremo di dirlo, dobbiamo verificare cosa effettivamente funziona per i tuoi obiettivi.
Tutto va sempre testato e non esiste una formula valida per ogni realtà imprenditoriale.
Si tratta, quindi, di attribuire a ogni tipologia di contenuto un suo peso e un suo scopo comunicativo.
Le linee guida che seguono valgono grossomodo per tutti, ma solo una valutazione attenta del business e delle sue esigenze possono dire cosa preferire e cosa tralasciare.
Alla base ci deve sempre essere una strategia ragionata e degli obiettivi chiari, realistici e misurabili (per approfondire puoi leggere il nostro articolo sulla Strategia di Marketing)
Qualche esempio potrà schiarire le idee.
La Bio
La bio non fa parte dei contenuti da pubblicare, ma rappresenta in ogni caso una componente importante del profilo di un’attività. Assimilabile a un vero e proprio biglietto da visita, deve indicare in modo chiaro e inequivocabile chi sei e di cosa ti occupi. Inoltre, deve essere corredata di:
- indirizzo;
- informazioni di contatto;
- sito web – perché lo hai il sito web, vero?
Se hai creato un hashtag tuo, per utilizzarlo nei tuoi contenuti, inseriscilo anche in questo spazio. Se non lo hai ancora creato, be’, pensaci: a lungo andare, può indirizzare gli utenti verso la tua Galleria o le tue Storie, facendo sì che che tu abbia maggiore visibilità e venga associato a un luogo (quello in cui ti trovi). Chiaramente, deve trattarsi di un’espressione semplice e allo stesso tempo non già in uso sulle piattaforme social, perché deve individuarti: una tua esclusiva.
La Galleria
Se è vero che, negli ultimi tempi, i post in Galleria stanno ricevendo meno attenzione dagli algoritmi di IG, è vero anche che essi formano la tua “vetrina”.
Per questa ragione, la Galleria va comunque curata bene, con:
- immagini di ottima qualità, che mostrano gli aspetti principali della tua realtà e i prodotti/servizi di punta;
- contenuti che veicolino messaggi utili per l’audience;
- testi ben curati e formattati.
In altre parole, la Galleria serve ad attirare l’occhio degli utenti.
Immaginala come una sorta di servizio fotografico, la brochure digitale che cureresti in ogni minimo dettaglio, per fare bella figura. Nessuno viene attratto dalle fotografie brutte né da un insieme di immagini che, a una prima occhiata, appare disordinato e non omogeneo.
Per questa ragione, nella Galleria l’estetica è tutto e deve sposare l’utilità.
Punta, quindi, su caroselli che raccontano cosa fai, condividono informazioni importanti e possono spingere le persone a interagire con il post.
Le Storie
Le Storie sono uno strumento di pubblicazione di contenuti che ha esordito in origine su Snapchat per poi arrivare proprio su IG. In seguito, sono state introdotte anche su Facebook, su Twitter (con il nome di Fleets), infine su LinkedIn. Mentre su Twitter e LinkedIn hanno avuto poco successo e vita breve, nel frattempo sono approdate anche su Pinterest, sotto forma di Pin Idea.
Le Storie sono nate per essere contenuti molto interattivi e d’intrattenimento. Per lungo tempo, è stato possibile inserire link solo nelle Storie di account con almeno diecimila follower. Ora, chiunque può dirottare gli utenti fuori da Instram verso, per esempio, il proprio sito internet.
Sono contenuti effimeri, cioè pensati per durare 24 ore. Tuttavia, esistono le Storie in Evidenza, che durano fino alla loro rimozione manuale e compaiono nel profilo degli account, immediatamente sopra la Galleria.
Tendenzialmente, il pubblico di IG mostra particolare interesse per le Storie. In genere, sono pubblicazioni “leggere”, condivise con il pubblico per entrare in contatto attraverso clip, quiz, sondaggi, countdown e altro.
Possono tornare utili soprattutto per condividere con l’audience la tua quotidianità lavorativa. Vale la pena prendere dismestichezza soprattutto con le clip e con quei contenuti che stimolano le interazioni degli utenti.
Ha più senso, quindi, pensare e pubblicare dei quiz o domande dirette che condividere contenuti “statici”, come le fotografie. Questo perché stimolare un’azione (la risposta a un sondaggio, a una domanda, a un quiz) crea il vero e proprio contatto con gli utenti
Ad esempio, se hai un ristorante può essere una buona idea mostrare, con brevi video, i retroscena delle preparazioni dei piatti di punta, nelle cucine. Se hai una palestra o una scuola di ballo, puoi mostrare le lezioni e gli Stage che si tengono nel corso della settimana.
Per le Storie in Evidenza, bisogna pensare a contenuti che vale la pena mettere in rilievo. Pensale come “album” messi a disposizione degli utenti e che servono affinché essi possano farsi un’idea ancora più completa di ciò che fai.
Le Guide
Le Guide sono state pensate soprattutto per alcune attività locali che hanno a che fare con il turismo e la ristorazione.
Infatti, servono per fornire al pubblico un guida, per l’appunto, sul territorio.
Ad esempio, possono essere utili a un hotel per condividere informazioni utili sui siti da visitare negli immediati dintorni. Lo stesso può valere per l’account ufficiale di un museo o sito culturale: le guide possono essere un modo semplice e immediato per raccontare il museo e il patrimonio che custodisce.
Tuttavia, possono essere sfruttabili anche per creare, per esempio, tutorial su prodotti.
I Reels
I Reels sono stati introdotti su IG con l’evidente intenzione di mettere a disposizione dell’utenza strumenti ampiamente utilizzati su TikTok.
Sono clip accompagnate da musica e testo introduttivo, attualmente molto “spinte” dagli algoritmi di IG.
Mediamente, in poche ore permettono di guadagnare un numero davvero considerevole di impression – niente di paragonabile, in proporzione al numero di follower che si possiede, a ciò che accade per le foto in Galleria e per le Storie.
Ora, in apparenza la qualità dei Reels può sembrare scadente: l’audiance s’è data a balletti, gag, scherzi e così via.
Se l’intenzione è utilizzare Reels per il business, bisogna pensare a qualcosa di diverso.
Anche qui, ciò che va per la maggiore è quella unione intelligente di intrattenimento e utilità.
Dai la risposta a una domanda: cosa pensi che il tuo pubblico abbia voglia di vedere?
Per intenderci, hai una scuola di ballo? Gira un Reels per presentare la migliore coppia di ballerini della scuola.
Sei un parrucchiere? Mostra come realizzi le acconciature più rischieste e alla moda.
Sei uno chef? Realizza una video ricetta.
Ciò che conta è intercettare la voglia di intrattenimento delle persone e fare in modo che, indirettamente, si soddisfi una loro esigenza. In tutto questo, la qualità dei video deve essere un must.
Le Dirette
Le Dirette sono state essenziali per la sopravvivenza di alcune attività, soprattutto durante le chiusure causate dalla diffusione della pandemia da Covid-19.
Sono un mezzo per entrare in contatto molto diretto con i follower e le persone che segui su IG. Vanno utilizzate con cognizione di causa, un po’ come tutti gli strumenti dei social network. Ciò vuol che dire che ha poco senso avviare una diretta estemporanea, sempre che non si abbia già un bel seguito molto attivo.
Possono essere utili per confrontarsi con il pubblico su tematiche che riguardano il tuo business. Ragion per cui, è consigliabile sfruttarle se si riesce a mettere su una sorta di piano editoriale degli argomenti di cui parlare e che pensiamo possano essere davvero interessanti per il pubblico.
Come vedi, IG può essere utilizzato dando spazio a contenuti di vario genere.
Sebbene spesso passi per essere la piattaforma della superficialità, fare una comunicazione di business seria e, soprattutto, funzionale è più che possibile.
Affinché ciò si realizzi, è necessario affidare la propria immagine a chi utilizza lo strumento in modo prefessionale che possa studiare una strategia su misura e che sia in grado di realizzarla portandoti agli obiettivi concreti che ogni realtà locale sicuramente cerca di ottenere (se vuoi approfondire l’argomento degli obiettivi delle piccole realtà imprenditoriali puoi leggere il nostro articolo)
Grazie mille di avermi seguito fino alla fine di questo articolo su Instagram per realtà locali.
Ora tocca a te.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni, di un preventivo o di una consulenza puoi compilare il modulo sottostante o puoi venirmi a trovare sulla mia Pagina Facebook Ufficiale.
Ti aspetto.
Alla prossima – Luciano Cioffi
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