Gettarsi a capofitto sui social network è estremamente semplice. Fare in modo che la presenza sui social sia davvero utile è molto più complicato.
Tra i primi e più importanti compiti del professionista del marketing digitale figura quello di individuare i bisogni reali delle aziende.
Perché le esigenze concrete tracciano le linee guida per impostare una corretta strategia di comunicazione e marketing online, efficace nel tempo.
Social Media Marketing: quali sono i bisogni delle imprese
Partiamo da una piccola premessa: se ci chiediamo quale sia il bisogno fondamentale di un’impresa, la risposta è abbastanza ovvia. Ogni realtà imprenditoriale ha bisogno di trarre profitto dalla propria attività.
Senza voler per forza indorare la pillola, questo vuol dire che tutti hanno bisogno di vendere i propri beni e/o servizi.
Ciò che il digital marketing può fare è facilitare la strada per arrivare al risultato finale, sfruttando alcuni strumenti e media digitali.
Rende appetibili prodotti e servizi, entrando in contatto più diretto con le persone.
Sfrutta le classiche campagne promozionali, ma anche forme di comunicazione emozionali, più “morbide”, meno pubblicitarie.
In particolare, il social media marketing fa tutto questo sui social network. Ragion per cui, muove da un piano strategico e, soprattutto, dalle esigenze specifiche delle realtà imprenditoriali.
Per dirla in termini più semplici, per mettere in piedi una strategia efficace è necessario definire una scala di priorità. Di questo concetto ne abbiamo parlato anche nel precedente post sulla strategia di marketing.
Quando le necessità sono individuate e il professionista sa cosa è prioritario e cosa può essere considerato secondario, allora è possibile procedere per step e raggiungere piccoli ma importanti obiettivi.
Naturalmente, le esigenze possono cambiare da impresa a impresa.
A grandi linee, però, possiamo definire dei punti significativi per tutti.
Posizionamento
Qualsiasi impresa grande o piccola che sia, in linea di principio deve definire il proprio posizionamento. Vuol dire che deve occupare un posto ben preciso nella mente del proprio pubblico (o dei pubblici) target.
È importante anche in ambito digitale, perché ne deriva la scelta dei canali più utili per comunicare.
Un brand di abbigliamento per giovani e giovanissimi potrebbe trarre più beneficio da TikTok che da Facebook, ad esempio. Conta, però, che la vocazione per un certo tipo di pubblico sia chiara così come altrettanto esplicita deve essere la vision dell’azienda. Tratterà prodotti economici oppure di fascia alta di prezzo?
Ecco, assodato tutto questo allora si può comunicare sui social in modo strategico:
- con il tone of voice giusto;
- con i contenuti più coinvolgenti;
- proponendo i prodotti, le offerte, le promozioni più allettanti.
La prima esigenza di ogni realtà imprenditoriale è occupare uno spazio ben preciso nella mente del pubblico, costruendo una propria immagine (brand image).
Popolarità e autorevolezza
La popolarità è un obiettivo da raggiungere, offline e online. Tutti, anche i professionisti e le attività locali, hanno bisogno di visibilità, quindi di notorietà.
E, oggi come oggi, i professionisti del marketing sanno molto bene che ottenere tale spazio è davvero complicato: la concorrenza è ampia e forte per tutti (fatte salve pochissime eccezioni).
Oltre alla popolarità, si conquista anche la fiducia del pubblico, ossia autorevolezza.
Volendo restare sull’esempio in ambito fashion, proposto nel punto precedente, si tratta di mostrare in qualche modo di essere un brand affidabile: per qualità del prodotto, del servizio clienti, della gestione degli ordini e via dicendo.
Be’, qui il discorso inizia a diventare davvero molto articolato.
Soffermandosi sul marketing operativo per i social network, basta già individuare una linea guida: bisogna essere presenti e coerenti.
In altre parole:
- costanza nelle pubblicazioni;
- pubblicità mirata (anche contemplando azioni di influencer marketing);
- coerenza con l’immagine del brand (puoi trovare maggiori informazioni nell’articolo Coerenza visiva sui social media: quanto conta?);
- presenza attiva per il pubblico (customer service)
sono tutti elementi che, nel complesso, accrescono notorietà e fiducia del pubblico verso l’azienda/professionista. In tutti i modi utili, conta restare nella mente delle persone, proponendo contenuti sia utili sia memorabili.
Lead generation
Posizionamento, popolarità e autorevolezza sono le strade da percorrere per raggiungere il target, quindi per attirare l’attenzione dei possibili clienti e fare in modo che diventino veri clienti.
La comunicazione sui social network agevola l’itinerario, ma talvolta va dato un “boost”. Con questo vogliamo intendere che non basta pubblicare nel giorno e all’ora giusti. È quasi sempre necessario:
- variegare le pubblicazioni, per verificare cosa le persone effettivamente gradiscono;
- avviare campagne pubblicitarie (come già accennato);
Vale la pena, dunque, fare dei tentativi per trovare quei contenuti che piacciono all’audience. Quelli che colpiscono, che generano engagement, quelli che stimolano l’emotività del pubblico sono gli stessi che rendono memorabile il brand.
Insomma, le persone devono ricordarsi del brand… poi, però, devono comprare.
Non bisogna mai dimenticare che, di fatto, il compito dei professionisti del digitale è quello di sfruttare degli strumenti allo scopo di accompagnare gli utenti nel cosiddetto customer journey.
Far conoscere il marchio è solo un primo step, perché il passaggio fondamentale si compie quando i contatti raccolti attraverso azioni di lead generation diventano davvero clienti.
Ecco, è qui che diventa quasi doveroso pianificare campagne ad hoc per intercettare specifiche esigenze per specifici segmenti di target.
Lead nurturing
Come anticipato, coltivare la relazione con i contatti già acquisiti e prendersi cura dei clienti è un’esigenza di tutti. Fa parte della “cultura” degli ultimi tempi, che mette al centro di tutto le persone e non i prodotti.
Riallacciandoci a quanto sostenuto poco fa, essere presenti comunicando in modo costante e coerente con il pubblico è già un modo per coltivare la relazione con il pubblico.
Però è necessario che i clienti attuali siano in qualche modo spinti a essere fedeli. In primo luogo, si continua a lavorare sui contenuti, in termini di varietà e qualità.
E, in seconda istanza, si lavora in sinergia con con altri strumenti digitali: l’e-commerce, la newsletter, per esempio, o il blog.
In altre parole, fare lead nurturing significa offrire assistenza e, anche, continuare a interagire con le persone offrendo loro utilità, emozione, intrattenimento nei vari modi in cui è possibile farlo nel mondo digitale.
Ogni azienda e ogni professionista ha le medesime esigenze globali di tutti gli altri concorrenti.
Le differenze riguardano gli obiettivi specifici relativi alla situazione attuale dell’attività e l’ambito di business a cui appartiene. Riguardano, infine, il come comunicare con il pubblico per restare impressi nella sua mente.
Grazie mille di avermi seguito fino alla fine di questo articolo sui reali bisogni delle piccole realtà imprenditoriali.
Ora tocca a te.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni, di un preventivo o di una consulenza puoi compilare il modulo sottostante o puoi venirmi a trovare sulla mia Pagina Facebook Ufficiale.
Ti aspetto.
Alla prossima – Luciano Cioffi
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